Carbognano, Convento dei Padri Passionisti

Autore scheda:

Luca Della Rocca

Ubicazione:

Via Montagna, 29 - 01030 Carbognano (VT).

Data:

XX secolo

Il Convento dei Passionisti si deve alla coppia di benefattori locali, Sisto Caproli e Dionira Orlandi, i quali  donarono  i propri i terreni affinché si realizzasse la struttura inaugurata  il 29 settembre 1941.

IL CONVENTO DEI PADRI PASSIONISTI, CARBOGNANO

LA STORIA

Per quanto riguarda la nascita del Convento dei Padri Passionisti di Carbognano si dovrà rimandare agli inizi del ‘900, ed esattamente tra gli anni 1921 e 1922, quando  una coppia di benefattori locali, i coniugi Sisto Caproli e Dionira Orlandi donarono  i propri i terreni affinché si realizzasse la casa/convento.

Il loro operato non si fermò alla sola donazione del terreno, ma vide una loro sentita partecipazione affinché si materializzasse anche la costruzione degli ambienti. Man a mano che le risorse economiche lo permettevano i coniugi mandavano avanti in progressione la fabbrica, mattone dopo mattone.

Questi lavori si protrassero per più di 20 anni e si conclusero prima prima per la casa e poi per la chiesa nel 1941, ma la guerra impedì una consona inaugurazione. I coniugi Caproli in quell’anno donarono chiesa e convento ai Passionisti , ma bisognò aspettare l’anno successivo (1942) per l’inaugurazione, esattamente  il 29 settembre. Alla presenza del re dei  tenori, Beniamino Gigli, e di una larga partecipazione di pubblico venne aperta finalmente la casa collegio dei Passionisti di Carbognano. Lo stesso Beniamino Gigli, il cui suocero era di Carbognano, partecipò in prima persona alle spese per la realizzazione dell’impianto elettrico, esattamente allo stesso modo come aveva fatto nello stesso anno per la struttura  di Sant’Angelo dei Passionisti di Vetralla.

La struttura di Carbognano ospitò sin dalla sua prima inaugurazione più di 20 passionisti e da allora le sue porte sono aperte per dare ospitalità  e cura alle anime dei fedeli che sono in cerca di dialogo per ritrovare se stessi.

Padre Antonio  Di Carlo, vice parroco di Carbognano e referente della struttura, rimane a disposizione per tutti coloro che oltre a cercare un dialogo per ritrovare se stessi, vogliono ricostruire la propria identità.

ESTERNO

Gli ambienti del convento consentono ancora oggi un tranquillo soggiorno immerso nella pace e nella natura.

Il convento si sviluppa in due blocchi distinti di tre piani sulla destra e dietro il corpo della chiesa. Il primo blocco fa parte del muro perimetrale del prospetto frontale e rimane isolato dal secondo. Qui oltre agli ambienti destinati oggi a lavanderia e alcune stanze per gli alloggi, si trovano gli ambienti per il ricovero degli attrezzi e dei macchinari per la gestione del verde e il garage.

Il secondo blocco è collegato direttamente al lato lungo della chiesa, e  con la stessa forma una grande struttura ad “L”. Varcata la soglia del cancello in ferro posto in entrata, alcuni frammenti marmorei medievali donati nel tempo  al convento, sono murati ai lati del piccolo corridoio, e accolgono il visitatore.  Sulla destra gli ambienti dedicati alla lavanderia. Un gradevole cortile interno ornato di aiuole e fiori, funge da anticamera per raggiungere l’entrata vera e propria al convento. Poco distante un portone è posto in linea con il cancello. Sopra la porta di accesso al Convento, nel colmo dell’arco, è dipinta la distintiva effigie del Sacro Cuore sormontato da una croce bianca con la scritta Jesu XPI Passio, il simbolo della congregazione dei Padri Passionisti. (F. Giorgi, in La sostanza dell’effimero.1989, pp. 553-556.) 

Sulla facciata dell’edificio, murata sulla sinistra del portone di entrata, è posta  una lapide a ricordo dell’inaugurazione dell’intero complesso. Così riporta: “ AI CONIUGI SISTO CAPROLI E DIONIRA ORLANDI/ FONDATORI E BENEFATTORI MUNIFICI/ DI QUESTA CASA COLLEGGIO/SOTTO IL TITOLO DELLA S. FAMIGLIA/  CON ANNESSA PROPRIETà/ I P.P. PASSIONISTI RICONOSCENTI/ NEL GIORNO ANNIVERSARIO DELLA LORO VENUTA/ 29 SETTEMBRE 1942/ QUESTA LAPIDE COMMEMORATIVA/ POSERO”.

Nella facciata del corpo di sinistra,  quello addossato alla chiesa, è presente un dipinto in cui fa spicco la scritta:“FA TESORO DI OGNI ISTANTE” con la raffigurazione simbolica associata alla scritta del sole e della luna posti rispettivamente sopra e sotto una finta linea del tempo della clessidra. Dall’estremità inferiore del sole tre linee terminanti con una freccia si sviluppano verso destra fino a raggiungere un drappo svolazzante dipinto in basso che chiude  tutta la raffigurazione. Il riferimento è un passo dell’antico Testamento (Qohelet 8:15), che i Passionisti hanno assunto per il loro tenore di vita, riferimento a cui si allacciano anche gli scritti di san Bonaventura che parlando del Cuore di Cristo e del suo immenso amore per gli uomini è sempre pronto ad ascoltare le nostre suppliche, e che in ogni istante possono essere rivolte a lui. L’amore di Dio e di Gesù Cristo  sono espresse attraverso il simbolo del cuore e del tempo. La Scritta e  la raffigurazione del tempo  stanno ad intendere quindi iconograficamente la caducità del tempo e proprio come riferisce la scritta ogni momento della vita diventa un momento importante di cui farne tesoro donato dall’amore di Dio.

É curioso il fatto che la citazione “il tempo è l’essenza della vita, fa tesoro di ogni istante”, venne anche inserita nel film“ Via Col Vento” del 1939. “

INTERNO

Gli ambienti  interni del convento sono così articolati: Appena entrati nella struttura è collocata una sala reception. Da questa  si accede alla sala mensa sulla sinistra e alle cucine nella porta di fronte.  Sulla destra della stessa sala reception una rampa di scale da accesso ai piani superiori  dove sono gli alloggi.

La struttura si adatta secondo le esigenze dei cambiamenti interiori degli ospiti.

Indirizzo: Via Montagna, 11 – Carbognano (VT).

Referente della struttura: Don Antonio Di Carlo

Tel. 3398836235.

BIBLIOGRAFIA

Bibliografia

Gianfranco Ravasi, Qohelet. Il libro più originale e scandaloso dell’antico testamento. San Paolo Edizioni 2012.

Foschi Franco, Nel Centenario di Beniamino Gigli. Litotipografia di BIEFFE Recanati 1991.   

http://www.beniaminogigli.it/bibliografia.

Renzo Innocenti, Carbognano. Viterbo 2000.

Si ringrazia Don Antonio di Carlo per le preziose informazioni fornite per la realizzazione del testo.