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Agli inizi del XVII secolo per necessità delle donne del borgo, per volontà di Francesco Colonna, Signore di Carbognano, e della Comunità, venne fatto realizzare il lavatoio di Santa Maria grazie all’opera di Pietro muratore et scalpellino in Carbognano su disegno dell’architetto Paulo Maggi.
CARBOGNANO, LAVATOIO DI SANTA MARIA
LA STORIA
Il lavatoio della contrada di santa Maria nasce nel contesto di rinnovo urbano di Carbognano rilanciato sul finire del XVI secolo da Francesco Colonna sulla scia del padre Giulio Cesare e della Prozia Lavinia Della Rovere Orsini. In un contesto di riqualificazione degli spazi e dei luoghi ad uso civico si arrivò agli inizi del XVII secolo ad avere la necessità di far costruire dei lavatoi. Già negli anni precedenti si erano creati dei tafferugli nati dall’uso improprio che le donne del borgo facevano della nuova fonte appena costruita “la Fonte Nova – 1596” (ASCC, SAR, 10 agosto 1611, cc. 72v. 73r.). Si arrivò addirittura a presentare in consiglio comunale la mozione per far mettere all’illustrissimo Francesco Colonna delle leggi al fine di impedire questo uso improprio della fonte e di conseguenza che le donne non vi lavassero i panni. La congettura di un un dissesto idrogeologico obbligò la Comunità a costruire un muro di contenimento sotto la piazza di santa Maria per evitare dilavamenti del terreno: “Congregato et coadunato Consiglio … 5° Item Se li fa sapere qualmente è necessario di fare un muro a i piedi della piazza de santa Maria vedendosi che l’acqua consuma et porta via la terra de detta piazza disporranno se si ha da fare o no et ancora mediare al cantone de santa Maria. … Messer Giovanni Pacelli … sopra la 5° che li Signori faccino il muro proposto et anco remedino al cantone sotto alla chiesa di santa Maria.” (ASCC, SAR 2/6, AD – LC , 23 giugno 1609, cc. 261v. – 262v. ), Si crearono le condizioni logistiche e sociali per costruire dei lavatoi al fine di soddisfare la necessita delle popolane del borgo. Nel 1611, nel consiglio Comunale di Agosto, con l’intento di far realizzare dei lavatoi per servizio e comodità pubblica si cercava di individuare dei luoghi da destinare a questo servizio: “Congregato et Coadunato generale consiglio… 3° Item si propone qualmente si vede che il popolo tutto patisce il danno dell’ìncomodità et scomodo che hanno nel lavare li panni in questi tempi per munirsi d’acqua et per questo si è pensato haver a fare li fontanili per tal servitio per comodità publica in qualche luogo commodo a tutti et per far tale spesa non essendovi denari si potrebbe vendere qualche poco di grano però disporranno quello che a loro parerà opportuno in questo negotio facendoli anco sapere che a Bassanello si haverà la calce a 8 bolognini il rubio.Giovanni Zuccaro invocato ….supra la 3 che li fontanili si faccino et per pagare la spesa si facci l’impe(gno) per accio sia prima la Comunità soministri denari”. Troviamo delle spese nel 1612 fatte dal camerlengo per accogliere l’architetto che avrebbe dovuto seguire il lavoro del lavatoio vicino alla piazza oggi del Comune “Ho speso per dar da magnare a Mastro Domenico Manichini architetto da Bagnaia fatto venire per li lavatori insieme con li Priori che magnarono con detto architetto “. (ASCC, SAR 7b/3, LEUC – 1612). Nei primi mesi dell’anno successivo si richiedeva la presenza dello stesso architetto per “l’assettamento della piazza e per fare i disegni del lavatoio”: ”Congregato et Coadunato generali consiglio … Item se li fa sapere ancora qualmente de ordine di Sua Eccellenza Illustrissima si ha da far accomodare la piazza et far anco li lavatori per le donne et questo con giudizio di un archiitetto il quale è necessario per questo effetto farlo venire acciò possa vedere quel che bisogna et ordinare quello si sarà da fare. Domenico Propertio Barberio Invocatorum Consiglia … Supra la 3° Che li Suddetti Signori Priori faccino venire un architetto per far desegnare li lavatori et ancò l’assettamento della Piazza”. (ASCC, SAR 2/6, AD – LC , 10 febbraio 1613, cc. 141r – 141v. ). Delle tracce di questa opera già avviata le troviamo l’anno successivo, nel 1613: “Ho dato all’ architetto che venne per la piazza e per il lavatore”, e ancora “Ho dato a Mastro Giovanni de Caprarola per mezza giornata che ha lavorato nella piazza per li lavatori”. (ASCC, SAR 7b/3, LEUC – 1613). Quindi di fatto il cantiere del primo lavatoio del borgo era già stato avviato a quella data. Nel 1615, portati già con molta probabilità a compimento i lavori di questo primo lavatoio, essendo ancora necessario si arrivò a concepire altri lavatoi, cercando di individuare altri luoghi idonei per queste nuove realizzazioni, primo fra tutti il luogo dove era stato realizzato il muro di contenimento sotto la chiesa santa Maria, addossato alla parete da poco costruita: “Congregato et Coadunato generali Consiglio … 1° Si propone et fa sapere alli SS. VV. qualmente altre volte si è proposto di voler fare per servitio del pubblico un lavatoio per le donne vedendosi et sapendosi che se ne patisce tanto però di novo si propone che dispongano se vogliono se facci o no et comne si sarà da pagare. Magistro Domenico invocatorum circa la prima consilia che li Signori Priori per fare il lavatoio per servizio publico si facci venire un architetto acciò si faccia in luogo più comodo al publico et di manco spesa che sia possibile et dove giudicarà detto architetto si faccia detto lavatoio”. (ASCC, SAR 2/7, AD – LC, 7 febbraio 1615, cc 91r. 92r.). Due mesi dopo veniva stipulato il contratto tra la Comunità e Mastro Pietro Scalpellino e muratore per realizzare i condotti e il lavatoio: “Magistro Pietro muratore et scalpellino in Carbognano con la presenza dell’Illustrissimo et eccellentissimo Signor Fausto Nofrij deputato da Sua Eccellenza Illustrissima et del Signor Fabritio Petitti spontaneamente promette alli Signori Priori … fare il Condotto et vaso delli Lavatori per servitio delle donne … dove il luogo è stato destinato et farlo conforme del desegno da Paulo Maggi Architetto ...”. (ASCC, SAR 2/8, AD – LC, 14 marzo 1615, cc 93v. 94v.). Ancora l’anno successivo questi lavori non erano ultimati, infatti troviamo annotare dal Camerlengo altre spese riguardo l’opera dei lavatori: “Ho dato li giorni passati a Mastro Benedetto Passo de Bassanello a buon conto de li condotti che ha da fare per li lavatori”. Ma da lì a breve si sarebbe intensificata l’attività per consegnare i lavatoi ad uso della popolazione. Sempre nel libro delle entrate e delle uscite del Camerlengo l’ultima annotazione che è riferita ai “lavatori” la troviamo a giugno del 1616: “fervono i lavori per i lavatori “. (ASCC, SAR 7b/3, LEUC – 1616). Dopo quest’ultima annotazione, sia nei libri delle entrate e delle uscite sia nei libri dei consigli comunali, al di là di interventi di accomodatura dei lavatori (1623) o dei condotti dei lavatori (1629), non risultano più menzioni specifiche. Tra il 1615 e il 1616 i lavatori di Santa Maria erano sicuramente stati ultimati.
Descrizione
Dalla Piazza di santa Maria, scendendo sulla destra lungo vicolo Borgo Vecchio, sulla sinistra accostato al muro di contenimento della piazza troviamo il lavatoio di santa Maria. Una moderna copertura in cemento offre il riparo dello spazio che fino a 50 anni fa ancora era utilizzato dalle donne del borgo. Il lavatoio di forma rettangolare è realizzato in pietra leucitica. Le sue dimensioni (lunghezza mt. 3,08; larghezza metri 1,60; profondità metri 0,91), assicuravano spazio per un buon numero di lavandaie. Tutto il bordo della grande vasca ha il piano inclinato per consentire il procedimento del lavaggio dei panni, di sfregamento e strizzatura. Due vasche contigue assicuravano la divisione degli spazi nelle fasi di risciacquo dalla lisciva con cui si pulivano i panni. Un moderno rubinetto posto sulla sinistra della parete di fondo sostituisce la cannella che è stata sostituita nell’ultimo cinquantennio.
BIBLIOGRAFIA
E. ABBATE, Guida della provincia di Roma – volumi I e II, a cura del Club Alpino Italiano,1894.
V. ARAMINI, Sicut Archivium inventum fuit”. Gli archivi ecclesiastici di Carbognano (Viterbo). Nuovo ordinamento ed inventariazione infomatizzata. Tesi di Laurea, Facoltà dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, a.a. 2005/2006.
R. CECCARELLI – O. TARTARINI, Carbognano, ieri, oggi e domani. 1940.
V. D’ARCANGELI, Carbognano in Tuscia Viterbese. Roma 1968.
R. INNOCENTI, Carbognano. Viterbo 2001.
F. MARTINELLI, Carbognano illustrato dal signor Fioravante Martinelli. Roma, 1694.
G. SILVESTRELLI, Città e castelli e terre della regione romana. Roma, 1940.
Fonti inedite
Archivio Storico Comunale di Carbognano, Serie Antico Regime 2/7; 2/8; Atti Deliberativi – Libri dei Consigli. = ASCC, SAR, AD – LC
Archivio Storico Comunale di Carbognano, Serie Antico Regime, 7b/3, Libro delle Entrate e delle Uscite del Camerlengo. = ASCC, SAR, LEUC